Punto d’immersione | Salpi |
Località | Villasimius |
Profondità Massima | 45/60 metri |
Brevetto richiesto | Decompression o superiore |
Descrizione |
Ci immergiamo su questo relitto dal 1998 grazie alle indicazioni di Salvatore Arangino che lo scopri insieme all’amico Francesco Moi. Per anni l’abbiamo chiamato Marte e quindi perdonateci se spesso capita ancora; poi, Andrea Ghisotti esperto ed appassionato esploratore, lo ha definitivamente identificato. Ora, quindi, si sa con certezza che questo relitto è il piroscafo Salpi affondato il 9 Febbraio 1942 alle ore 15,40. Il siluramento da parte del sommergibile Britannico Upholder, ha fermato la sua navigazione verso il golfo di Cagliari facendolo affondare, in soli 5 minuti, nelle acque di Capo Ferrato dove giace a 60 m di profondità separato in due tronconi che si sono posizionati parallelamente. La poppa è rimasta in assetto di navigazione con il suo carico di grano, il suo cannone e la santa barbara carica di proiettili mentre la prua, carica di enormi tubi imbracati tra loro, si è adagiata con la murata di tribordo sulla sabbia. Risulta così che prua e poppa si trovano a dieci metri l’una dall’altra affiancate nella stessa direzione. Il telaio di un camion è ben visibile e non è difficile incontrare piccoli oggetti sparsi sul fondo. C’è chi svolge ancora quest’immersione usando aria; noi, invece, usiamo per la discesa miscele trimix adeguate e, in risalita, miscele nitrox per la decompressione. Ogni volta che si risale da questo relitto si pensa a quello che si può vedere la volta successiva. Proprio così, il Salpi lascia sempre qualcosa in sospeso e forse è questo il suo vero fascino… |